Vodafone è stata multata dall’Agcom: Scopri perché e come essere risarciti
Ancora una volta, Vodafone è stata multata dall’AGCOM. Questa volta, secondo l’autorità garante, l’infrazione commessa dalla compagnia telefonica, riguarda l’introduzione di nuovi costi fissi mensili su sim a consumo, introdotti a partire dal 14 Luglio 2019 su tutti i contratti in abbonamento.
L’intervento dell’AGCOM, è stato reso possibile grazie alle numerose segnalazioni dei clienti inoltrate all’autorità garante. Tali segnalazioni, si sono concentrate tra Settembre 2019 e Gennaio 2020, lamentando diversi addebiti sotto la voce “internet abbonamento”, su delle sim attivate con un piano tariffario a consumo. Detto ciò, vediamo nel dettaglio cosa sia successo, è perché Vodafone è stata multa dall’AGCOM.
Vodafone multata dall’AGCOM: Il controllo dell’autorità garante
A seguito delle tante segnalazioni ricevute, l’AGCOM, ha controllato la comunicazione effettuata da Vodafone, attraverso la quale ha avvertito i suoi clienti di queste nuove modifiche contrattuali unilaterali. Il controllo effettuato dall’AGCOM, ha fatto emergere un comportamento scorretto da parte di Vodafone che ha introdotto il pagamento di un canone mensile di ben 5 euro, che non era per niente presente o citato al momento dell’iniziale sottoscrizione dell’abbonamento da parte della clientela.
In questo modo, secondo l’autorità garante, si è andati a stravolgere l’originale piano tariffario a consumo, il quale, non prevedeva il pagamento di un costo fisso in caso di non utilizzo del servizio. Per tale motivo, la Vodafone è stata multata dall’AGCOM per una cifra totale di 522.000.
Vodafone multata dall’ACOM: La ratio della multa
In pratica, in base a quanto rilevato dall’AGCOM, la Vodafone, ha commesso una vera e propria novazione del contratto. Quindi, con l’introduzione del costo fisso, che non era presenta nelle iniziali condizioni contrattuali, si andava a stravolgere il principio originario, secondo il quale, il cliente non avrebbe dovuto pagare nessun costo fisso, anche quando non utilizzava il servizio. Con l’introduzione del costo fisso, invece, il cliente si ritrova a pagare un costo fisso anche quando non usa il servizio.
La difesa di Vodafone alle accuse dell’AGCOM
La Vodafone ha provato a difendersi, facendo notare, di aver informato correttamente tutti i clienti coinvolti da tali aumenti, rispettando le procedure di comunicazione previste dalla normativa in vigore. Specificando inoltre, che siccome si tratta di clienti post-pagati in abbonamento, la modifica è stata comunicata anche tramite messaggio in fattura, mail e posta cartacea.
In questo modo, secondo la Vodafone, sarebbero stati concessi anche i 30 giorni di tempo previsti per legge, per effettuare un eventuale migrazione verso un nuovo operatore senza pagare penali, qualora il cliente non fosse d’accordo con le nuove condizioni contrattuali. I 30 giorni di tempo, partono dal giorno dopo della notifica delle modifiche contrattuali.
Vodafone multata dall’AGCOM: Il verdetto finale
Detto ciò, vediamo la ratio secondo la quale, Vodafone è stata multata dall’AGCOM. Secondo l’autorità garante, non si può parlare di una semplice modifica contrattuale, in quanto, a seguito di questa operazione messa in atto da parte del gestore telefonico, si è prodotto una nuova obbligazione, ovvero, un nuovo costo fisso in più al cliente, e non un aumento di un costo già presente. A tal riguardo, vi condividiamo anche una nota ufficiale dell’AGCOM:
“A ben vedere, con la manovra de qua Vodafone ha surrettiziamente, e senza alcun consenso da parte della clientela coinvolta, individuato una nuova prestazione (l’obbligo di pagare un costo fisso mensile mai contemplato nelle originarie condizioni di contratto) alla quale saranno tenuti gli utenti indipendentemente dalla fruizione dei servizi di telefonia mobile, non optando ad esempio, come ben avrebbe potuto in maniera legittima, per un adeguamento dei prezzi minutari del servizio dati.”
L’AGCOM, ha quindi definito la violazione di durata media e di entità consistente, considerando però che Vodafone, dopo l’avvio del procedimento sanzionatorio, ha cessato la condotta sospendendo qualsiasi addebito nei confronti degli utenti coinvolti.
Le iniziative poste in essere da Vodafone, sono state dunque ritenute meritevoli di apprezzamento, e volte al miglioramento delle condizioni del mercato di riferimento e della tutela dei clienti, dunque la sanzione accertata è stata di 522.000 euro
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